Qual è la durata massima della cessione del quinto? E l’età minima per ottenerla?
Devi sapere che per accedere a questa tipologia di finanziamento non puoi superare un determinato limite anagrafico e temporale del prestito. Vediamolo insieme, nel dettaglio, in questo articolo.
Limite di durata della Cessione del Quinto
La durata del prestito può variare a seconda delle esigenze del beneficiario: considerata infatti la rata fissa di un 1/5 dello stipendio o della pensione, il soggetto finanziato sarà libero di scegliere il termine della cessione a seconda della liquidità di cui ha bisogno.
È previsto comunque un limite massimo e minimo di durata del finanziamento. La durata minima è pari a 24 mesi mentre la durata massima consentita è di dieci anni, per un totale di 120 rate mensili di rimborso.
Esiste anche la possibilità di effettuare una proroga del prestito, ossia quell’operazione che intende ottenere un rinnovo della cessione del quinto estinguendo il vecchio prestito a favore dell’erogazione di un nuovo finanziamento. Te lo spieghiamo in questo recente articolo del IlQuinto.net:
Limite d’età della Cessione del Quinto
Per poter accedere al finanziamento tramite cessione del quinto è necessario che il beneficiario del prestito sia maggiorenne. Soddisfatta l’età minima dei 18 anni e superati i requisiti richiesti – essere titolari di una busta paga – è possibile ottenere il finanziamento in maniera facile e rapida.
L’età massima consentita da società finanziarie e banche per ottenere la cessione del quinto dello stipendio è invece di 90 anni, un limite temporale che riguarda non il momento della richiesta di prestito ma la scadenza del programma di rimborso. Quindi, la domanda di un finanziamento con cessione del quinto da parte di un beneficiario di 80 anni potrà essere accettata per una durata massima di 10 anni, contrariamente un beneficiario di 85 anni potrà fare richiesta di un prestito per soli 5 anni.
Molti over 80 possono, infatti, ottenere la cessione del quinto in quanto il contratto di prestito è accompagnato da un’assicurazione obbligatoria: la polizza rischio vita. Quest’ultima permette di coprire il debito residuo in caso di decesso del firmatario del contratto di prestito. In questo modo, il debito residuo non verrà saldato dai familiari ma sarà a carico della compagnia assicurativa.
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